Perle di acqua dolce naturali

Le perle e i molluschi d'acqua dolce

Perle di acqua dolce naturali - FreshWaterChi si ricorda le perle naturali di acqua dolce?

Sono scomparse dalla memoria degli uomini, dei fiumi e dei laghi. In meno di un secolo, lo sterminio interessò centinaia di specie di cozze perlifere d'acqua dolce è un dramma ecologico poco noto e sottovalutato. Sul nostro pianeta, nessun altro animale ha pagato un tale tributo dovuto alla sovrapesca e all'inquinamento. Si può parlare di una vera e propria carneficina ecologica, condotta su due grandi famiglie di molluschi d'acqua dolce: Margaritiferidae e Unionidae. Una serie di misure senza precedenti ha contribuito a frenare l'estinzione di queste specie in Europa e in Nord America, ma la speranza per la sopravvivenza è infima per la maggior parte dei molluschi di fiumi e laghi.

Cause della scomparsa delle cozze d'acqua dolce

Il crollo delle popolazioni di mitili è stato a lungo inspiegabile. Certo, si è subito capito che questi animali traggono nutrimento filtrando l'acqua hanno, subito fin dalla fine dell'Ottocento, gli scarichi inquinanti provenienti dalle attività industriali e dall'agricoltura intensiva. Il disastro è stato amplificato con l'uso eccessivo di fertilizzanti. Altra causa, assai più misteriosa, fu poi compresa e dipende dalla strana modalità di riproduzione di questi animali. Hanno infatti bisogno dell'ausiglio di un'altra creatura: il pesce. A seconda della specie e della localizzazione, le cozze d'Europa non possono vivere senza trote, il salmoni o il lucci. Quando scarseggiano, la cozza scompare!

Ecco come si svolge la curiosa riproduzione di cozze d'acqua dolce: in età matura, la cozza espelle un composto di miriadi di larve, chiamate "glochidie". La maggior parte delle larve sono dotate di ganci che permettono loro di potersi aggrappare alle pinne o le branchie dei pesci. In totale sicurezza, crescono fino al raggiungimento della metamorfosi in piccoli cozze per poi staccarsi e depositarsi sul fondo delle acque dove potranno fissarsi saldamene. Nei laghi americani, i pesci possono essere di diverse specie e le cozze sono quindi meno esposte al rischio di estinzione. Le cozze compatibili con un solo mezzo sono, ovviamente, più fragili. Una volta compresa questa strana collaborazione si rivela fondamentale, per salvare le cozze, reintrodurre i pesci nei laghi e nei fiumi.

Le perle e le cozze d'Europa

Tutti i bacini idrografici che si trovano a nord di una linea che va da Portò a Mosca sono habitat ideale per la Margaritifera margaritifera, la cozza perlifera d'acqua dolce europea. Apprezza le limpide e fresche acque dal fondale ghiaioso. Quest'animale si nutre filtrando l'acqua, è quindi molto sensibile alla sua qualità. Un'acqua fangosa le soffoca. La cosa straordinaria sta nella sua capacità di adattarsi ad un clima freddo. Lo sapevate che le perle sono state pescate addirittura in Lapponia, nel Circolo Polare Artico? Non ritrae affatto l'immagine della perla estratta da una conchiglia su una spiaggia di sabbia, all'ombra di una palma… Si è potuto dimostrare lo che lo sfruttamento di questo mollusco ha avuto inizio molti secoli orsono, oltre mille anni fa in alcuni luoghi.

L'ultima perla naturale

La pesca dell'ultima perla naturale di cozza perlifera d'acqua dolce ha avuto luogo in Scozia e fu per mano del famoso pescatore di perle, William Abernethy, nel 1970. Scoprì nel 1967 nel fiume Tay la più bella perla della Scozia, Little Willie, con un diametro di 11,6 millimetri.

I gioielli della Corona scozzese contengono anche qualche gioiello locale. I Gioielli della Corona di Baviera (esposti alla Residenza di Monaco di Munich). La storia della perla naturale tedesca è di gran lunga la più ricca e la più emozionante e fu elencata da Elisabeth Strack nel suo libro "Perle" (Rühle-Diebener-Verlag, Stuttgart, 2006). Il Museo di Dresda, in particolare, presenta una famosa collana, perfetta, ora composta da 77 perle montate in un filo. In Sassonia i dati fomiti dal Dipartimento delle Finanze ci consentirono di sapere che tra il 1719 e il 1879 sono state vendute 22.732 perle naturali.

Perle naturali in Francia

In Francia, il fiume Vologne nei Vosgi era famoso per le sue perle. Si racconta di tesori sommersi, perle che adornerebbero il collo delle regine di Francia. La realtà è semplice: le perle non erano molto belle, spesso piccole e se erano state offerte a qualche aristocratico, non potevano contrastare le perle orientali portate a Versailles. Gli ultimi pescatori di perle di Vologne sono stati fotografati nel 1900.

Conclusioni sulle perle naturali europee

In generale, possiamo dire che la cozza perlifera d'acqua dolce era distribuita in abbondanza nel Nord Europa. Era regolarmente pescata, specialmente sotto il "controllo reale". Molto raramente (in Scozia, ma soprattutto in Germania), perle di qualità hanno permesso la creazione di meravigliosi gioielli. Era più una questione di orgoglio e curiosità locale. Tuttavia, queste perle hanno contribuito a sviluppare il gusto europeo per questo gioiello. E 'anche probabile che molti ornamenti religiosi, specialmente broccati ricamati con perle, sono la prova della piccola pesca locale, dal Portogallo alla Polonia e dalla Loira alla Lapponia.

Le perle naturali e le cozze del Nord America

Le perle e i conquistadores

Sarà vero che, il conquistador Fernando de Soto, attraversando gli stati del Sud, dalla Georgia alla Carolina e dal Sud Tennessee al Texas, tra il 1539 e il 1542, menzionò la presenza improbabile di enormi tesori perliferi? Il semplice fatto che Soto descriva un tempio ricoperto di nacre e contenente ceste piene di perle suggerisce che queste storie non siano solo una farsa. Tuttavia, l'esagerazione e la mitomania sono comuni in tutto il periodo della colonizzazione del Nuovo Mondo. Com'è possibile spiegare che, nel corso dei successivi tre secoli, nessuno abbia mai parlato di queste perle? Solamente, alla metà del XIX secolo, grazie ad alcune scoperte accidentali che hanno innescato una corsa sulle perle da Est a Ovest del continente americano. Molti coloni vennero ad arricchirsi rapidamente e i fiumi furono saccheggiati senz'alcun ritennio. Un'industria del nacre per i bottoni nacque rapidamente ma la coltivazione perlifera non ebbe mai inizio. Infatti, presto i giapponesi e Kokichi Mikimoto stesso, scopriranno il potenziale di queste cozze che saranno utilizzate nella creazione di piccole biglie da impiantare nelle ostriche perlifere giapponesi.

Utilizzi delle cozze perlifere americane

Oggi, dopo un secolo di sfruttamento delle risorse di molluschi delle acque americane, più del 30% delle specie sono estinte mentre le rimanenti sono a serio rischio. Sono sopravvissute solamente poche industrie specializzate nella creazione di innesti e queste, in maniera del tutto accidentale, possono rinvenire ancora qualche perla naturale.

L'azienda  Latendresse che porta il nome di American Pearl Company, possiede di gran lunga la più bella collezione di perle naturali americane. A differenza dell'Europa che è quasi interamente dominata da specie della famiglia Margaritiferidae (e quasi esclusivamente Margaritifera margaritifera), le cozze americane sono quasi tutti della famiglia delle Unionidae. Sono state descritte più di seicento specie, almeno la metà hanno prodotto perle. Da un punto di vista commerciale, tuttavia, sono solo poche decine di specie ad aver generato perle. Attraverso la raccolta Latendresse, si può fare un quadro dei principali tipi di perle, che stupiscono per le loro forme e colori riflettendo la grande perdita che rappresenta l'estinzione della maggior parte di queste specie.


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