Perle Abalone

Presentazione dell’Haliotis

Perle Abalone - Haliotis Iris

Questo strano gasteropode dalla forma piatta rivela ad un osservatore attento una spirale (presente al termine del guscio che ricorda una specie di orecchio) ed è comunemente soprannominato “orecchino di mare”. L’animale presenta il suo guscio al di sopra come una tartaruga e striscia per mezzo di un piede decisamente largo rispetto al carapace. Quest’organo è delizioso, cotto o crudo, per la maggior parte delle specie. 

Guscio nacreico dalla bellezza ineguagliabile 

L’Haliotis, apprezzato lungo la costa della Bretagna, in Francia (Ormeau) ma anche in Cina e Giappone, possiede un'altra caratteristica molto interessante: il suo guscio è composto di nacre, spesso di eccezionale bellezza e dai toni brillanti che variano dal verde al blu.

Il miglior nacre proviene dalle specie americane (Haliotis rufescens) dall’esterno rosso ocra (costa del Pacifico) e dalle specie della Nuova Zelanda (Haliotis Iris).

Utilizzi dell’Haliotis

Entrambi i molluschi sono sempre stati una fonte di cibo, cucinati soventemente alla griglia. Hanno fornito nacre agli artisti della perla in antichi (come gli indiani della costa occidentale americana e i Maori della Nuova Zelanda). Il nacre da essi prodotto è stato utilizzato principalmente unito al legno nella creazione degli occhi di alcuni totem, maschere o nella rifinitura delle imbarcazioni. Il nacre dell’Haliotis è stato utilizzato anche per creare i ami impigati nella pesca del bonito, cugino del tonno. Il pesce, attratto dal nacre scintillante, si precipitava sull’esca credendo si trattasse di una sardina.

Perle Abalone

Talvolta si stacca dal guscio una massa nacreica: una perla. Per molto tempo ignorata, la perla Abalone è diventata negli ultimi dieci anni un "must" per gli esperti del settore e rappresenta una gemma di grande prestigio e molto ricercata. Le perle naturali Abalone sono rare e altamente desiderate.

Forma delle perle Abalone

Queste perle offrono ampio spazio all’immaginazione creativa a causa della loro forma baroccha, mai sfericha. Questo fenomeno è dovuto all'assenza dello spazio necessario alla crescita di una perla sferica nella conchiglia (quasi interamente occupata dal piede dell'animale). Inoltre, l'estrema compattezza e le dimensioni muscolari impediscono il movimento viscerale che permette alla perla di ruotare assumendo una forma sferica ad eccezione di quando sono molto piccole. Le perle sono spesso di forma piatta, allungata, e nella maggior parte dei casi simili ad un artiglio sagomato.

Formazione delle perle Abalone 

Si ritiene che la perla cresca nella gonade sessuale del guscio a forma di artiglio, particolarità in comune con la coquille Saint-Jacques. La gonade infatti rappresenta l'unico spazio favorevole alla crescita di una perla. La gemma si forma probabilmente come risultato dell'intrusione di un parassita nell'area più tenera dell'animale, non lontano dalla gonade.

Nella maggioranza dei casi il mollusco è trafitto, probabilmente da un parassita foratore. La collezione del Qatar contiene questa tipologia di perla ancora situata nel suo guscio, questo ci permette di comprenderne la forma, indotta dallo spazio che la perla occupa a spese della gonade.

Colore delle perle Abalone

I colori delle perle abalone sono estremamente seducenti. I loro strati sottili di nacre sono oggetto di interferenze luminose intense e conferiscono alle perle un colore simile a quello presente sulla superficie delle piume di pavone.

Dimensioni delle perle Abalone

Le più grandi perle Abalone provengono dalle specie americane. Il record è detenuto da una perla di 469 carati (93.80 gr). Un "artiglio" di ben 266 carati è ugualmente particolarmente noto. In Nuova Zelanda, una società, Moana Abalone Natural Pearl, ha come principale attività la ricerca di perle Abalone naturali. Per fare questo, sono continuamente a caccia (nei limiti di pesca che rimangono strettamente sorvegliati) di questi molluschi e, a volte sono ingrado a reperire gemme dalla rara bellezza.

Attratti dalle sue carni e dalle sue preziose perle nacreiche

Le carni costituiscono una risorsa complementare, così come le splendida perle, lavorate in moltissime gioiellerie specializzate. Le perle di questa azienda sono molto belle e si prestano a molte creazioni che iniziano a guadagnare una clientela di intenditori, ormai affaticati dalla sovrapproduzione di perle coltivate dalla Cina.

Le rare perle dell'Haliotis assideme a quelle di pochi altri molluschi marini sono di nicchia e fanno parte di mercato in continua crescita. Rappresentano anche un'opportunità di lavoro, come nel caso di Rob e Denise, creatori della Moana Natural Abalone Pearl, in Nuova Zelanda.

In Giappone

Ama - Pesca dei molluschi

I principali consumatori di carne Haliotis sono giapponesi. La pesca dei molluschi nell'arcipelago nipponico è stata storicamente condotta dalle donne, noti subacquei chiamati "ama", che usavano immergersi per recuperare le Haliotis chiamate "awabi." Artisti giapponesi hanno immortalato quest'attività in diverse stampe raffiguranti le scene di pesca da ama.

- Un trittico di Kitagawa Utamaro (1753-1806} è particolarmente famoso. Due subacquei sono in piedi su uno sperone roccioso. Uno stringe ancora il coltello tra i denti, permettendogli di staccare i gusci. L'altro ha un mollusco che esce da un cestino ove era presente il raccolto.

- Più raro, un trittico di Utagawa Kunisada (1786-1865) raffigura l'elegante principe Genji che ammira dalla sua barca le pescatrici ama. Una di loro, sotto l'acqua, rimuove i molluschi dal fondale con il coltello.

Pesca tradizionale in apnea delle Ama

Anche se i molluschi erano pescati per le loro carni, non era insolito che al loro interno fossero rinvenute perle (considerate molto preziose). Le condizioni di vita di queste pescatrici non erano invidiabili.

Molte testimonianze sono giunte grazie alle ultime ama che hanno cessato la loro attività nel 1970, a seguito della distruzione dei banchi di Haliotis dovuta all’inquinamento un tempo senza controlli. La scarsità della specie, sovrasfruttata e avvelenata, ha causato la scomparsa delle ultime Ama nel 1980.

Le uniche ama che possono dire di aver avuto una vita dignitosa sono state quelle assunte da Kokichi Mikimoto (impiegate nei suoi allevamenti di ostriche selvatiche). Donò loro un vero e proprio salariato e si prese cura della loro sicurezza proponendo un reddito dignitoso quanto regolare. Ai giorni d’oggi, le ama fanno dimostrazioni con immersioni e raccolta delle ostriche nell’isola delle perle di Mikimoto.


TUTTE LE PERLE NATURALI...